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Cos’è la Prassia

Deriva dal greco praxía, dal tema di prássō, fare. In neurologia si definisce come la capacità di compiere correttamente gesti coordinati e diretti a un determinato fine. Un gesto abituale non deve essere pensato e monitorato, ma si realizza senza controllo cognitivo (attentivo).

Se il gesto è nuovo il soggetto deve invece selezionare la sequenza degli atti e controllare il loro svolgimento ed eventualmente modificare il piano. Il progetto d'azione deve cioè essere immaginato e monitorato nell'atto della realizzazione.

Nell'individuo normale l'acquisizione di un nuovo schema motorio progredisce attraverso stadi in cui il movimento è controllato in modo attivo e accurato. I singoli movimenti devono essere prodotti lentamente prestando attenzione ad ogni singola azione e alle sue conseguenze. Ciascuna azione deve essere selezionata e la sequenza deve essere assemblata e immagazzinata in memoria (ordine e timing). Con la pratica la sequenza si consolida e diviene automatica.

Fasi di acquisizione di una prassia:

  • Preparazione: l'azione viene eseguita molto lentamente, viene esercitato un forte controllo, vengono curate le singole parti dell'azione;
  • Composizione: l'azione viene eseguita più velocemente ma vengono commessi errori di esecuzione;
  • Proceduralizzazione: a questo livello l'azione viene svolta fluentemente, in modo routinario, automatizzato.

Attività intenzionale

Agire sul mondo esterno e conoscerlo significa costruire strutture motorie (sequenze di movimenti ordinati rispetto ad uno scopo e a specifiche esigenze adattive) o strutture percettive. Il bambino possiede alla nascita un patrimonio di strutture, deve tuttavia continuamente costruirle e ricostruirle adattandole alle specifiche condizioni ambientali. Il processo di ristrutturazione costituisce la condizione per l'acquisizione di nuove conoscenze e competenze, per lo sviluppo di una sempre maggior destrezza e maggior capacità di rappresentarsi il mondo esterno, di riconoscerlo e di agirvi in modo adattivo. Un modo per organizzare la conoscenza è l'azione e l'osservazione dei risultati delle proprie azioni. La rappresentazione dello spazio si costruisce tramite le azioni dirette esercitate sugli oggetti. Il confronto tra esperienze provenienti da canali differenti offre la base per rendere coerenti le esperienze e costruire categorie e concetti per classificare e organizzare gli interventi sul mondo esterno rendendo azioni e riconoscimenti sempre più precisi. La rappresentazione costituisce quindi una costituente fondamentale del movimento intenzionale (diretto a uno scopo). Differenti livelli di organizzazione (e di controllo) sottostanno alla realizzazione del comportamento intenzionale:

  • rappresentazione mentale dell'attività e pianificazione degli atti sequenziali indispensabili per realizzarla (preparazione dell'azione) feed-forward
  • controllo (feed-back) nel corso dell'azione ad opera del sistema effettore
  • verifica del risultato (feed-back a posteriori).

L'azione finalizzata consiste nell'assemblamento di atti elementari in serie e si caratterizza per una progressiva minor variabilità maggior economia (utilizzazione dei soli atti necessari allo scopo).

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