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Troviamo un punto d'incontro comune

Buonasera.
Anche noi abbiamo un figlio disprattico: Luca, 8 anni e mezzo.
La diagnosi è stata definitivamente riportata a fine Agosto scorso sulla relazione di dimissione avuta dall'Istituto la Nostra Famiglia di Conegliano Veneto (TV) dove ci eravamo recati per una valutazione clinico-fisica su nostro figlio durata due settimane.
Le difficoltà di Luca si notano solo parlandogli. Esteriormente è un bambino identico a milioni di altri: corre, salta, nuota, va in bici, sul monopattino ma la sua concentrazione nel rendere in parole i pensieri è molto scarsa. Ha poca memoria del breve passato e legge e scrive con notevole difficoltà (ha iniziato adesso la seconda elementare).
Fortunatamente è super-espansivo con tutti e con questa sua caratteristica si fa subito accettare dai bambini più piccoli di lui o dagli adulti. Relaziona poco con i coetanei.
In forma più o meno diretta eravamo già stati informati su quale fosse l'origine delle sue difficoltà (ora definita) e questo dopo una lunga serie di peregrinazioni sparse sul territorio nazionale: Padova, Roma, Milano e Pescara, dove attualmente residiamo.
Purtroppo in tutti casi nessuno ha potuto darci indicazioni concrete su dove andare per attuare una terapia, sia logopedica che psicomotoria, basata su schemi di varie tendenze e scuole di pensiero, mirata ad una attività occupazionale che la possa introdure pian piano nel mondo futuro.
Tutte le strutture sia pubbliche che private che abbiamo visto finora, agiscono su casi di cerebrolesioni abbastanza serie che mal si adattano al tipo di "lieve" menomazione di nostro figlio. Lui stesso resta "scioccato" dai comportamenti dei bambini così "esteriormente" diversi da lui.
Le strutture però non sono in grado di differenziare le tipologie ed accomunano per similitudine gli elementi che, a loro giudizio, hanno un ugual margine di recupero.
Nel nostro immaginario ci chiediamo quindi: è possibile che non esista un posto dove nostro figlio possa essere aiutato insieme ad altri bambini di pari difficoltà?
Ultimamente la Dott.ssa Sabbadini dell'AIDEE ci ha parlato di centri di riabilitazione specialistici che esistono nelle Marche, regione questa abbastanza vicina alla nostra, dove potremmo addirittura trasferirci per raggiungere il nostro obiettivo.
Se, nella vostra esperienza passata aveste ulteriori consigli oppure un diverso suggerimento che possa aiutarci in tal senso, per favore, rispondete a questa mail oppure giratela ad altre famiglie di vostra conoscenza che potrebbero darci una indicazione adatta al nostro problema.
Grazie
Giampiero e Serena

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