L’approccio psicomotorio é rivolto al bambino nella sua globalità e non solo al suo 'sintomo'. L'intervento psicomotorio mira al benessere psicofisico del soggetto e tiene conto del grado di sofferenza complessiva del bambino e delle modalità con cui questa si esprime.
L'intervento diretto solo sulla patologia potrebbe far passare in secondo piano il suo malessere e pertanto la terapia non deve essere mirata al solo disturbo ma sul bambino nella sua identità e portatore di 'quella' difficoltà. Il risultato terapeutico deve mirare a mettere in evidenza il suo potenziale; le sue competenze, anche minime; migliorare, oltre alle sue capacità motorie, la fiducia in sé stesso e la conoscenza ed accettazione di sé. Insegnando al bambino le strategie per poter agire, per essere ascoltato, per sperimentare, si ottiene un miglioramento nelle sue difficoltà comportamentali, quasi sempre associate, conseguenti alle specifiche difficoltà motorie migliorando il suo livello di autostima.
Il progetto terapeutico è finalizzato a cercare ed utilizzare al meglio sia il potenziale presente, intervenendo anche sui comportamenti che lo possono compromettere, sia le specifiche prestazioni onde portare il soggetto a un livello più elevato ed equilibrato di autonomia, di adattamento sociale e di disponibilità ad apprendere.