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Di nuovo riflessioni sui test per il Q.I.

Stefy ha effettuato come molti dei vostri bimbi in questo periodo un test per il cognitivo (WISC III per l'esattezza). Risultato disastroso: Q.I: 72 , quindi ai limiti di un'insufficienza mentale. Tutti quelli che la conoscono (maestre, logopediste) concordano che non corrisponde assolutamente a Stefania. Purtroppo Stefy ha una disprassia verbale e generalizzata. Questi test sono composti da una parte verbale ed una di performance, ossia quello che il bambino è capace di dire e di fare.Lei ha difficoltà sia a dire sia a fare, perciò. Inoltre sono test a tempo.

Questo è il classico test che si somministra a tutti i bambini, ma in un disprattico che senso ha ? Facendo un test del genere si rischia di etichettare il bambino come un ritardato, anche se non lo è.

Con la logopedista si rifletteva che finchè Stefy è alle elementari può andar bene o essere irrilevante o addirittura utile per avere il sostegno. Stefy per fortuna ha delle bravissime maestre che credono nelle sue potenzialità e fanno di tutto per mantenerla al passo con gli altri.

Ma nel passaggio alle medie non è un rischio? Si hanno molti professori, ognuno con la sua testa. Davanti ad un Q.I. basso il rischio non è che trattino il bambino come un ritardato?

Ho nel cuore la dolorosa esperienza di 500 e la cosa mi preoccupa.

Un abbraccio

Anna

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